Nuovo cemento vicino a Redecesio
(...) In evidenza anche il settore immobiliare, con Aedes (+6,9% a 0,2247 euro) tra i titoli migliori di seduta. La società ha raggiunto sabato un accordo con il comune di Milano per l'area Rubattino, nella periferia est della città (confinante con Redecesio, ndr), dove da anni è in corso un grande progetto di sviluppo misto per riqualificare l'ex zona industriale su cui un tempo sorgeva la fabbrica dell'Innocenti Sant'Eustacchio (Innse). Nello specifico, Aedes ha ottenuto di realizzare 62.500 metri quadri di residenziale libera, a cui si aggiungeranno ulteriori 25.000 metri quadri di residenze d'edilizia ordinaria e agevolata.
"Abbiamo garantito alla società l'equilibrio economico dell'operazione, in cambio dell'impegno a preservare l'attività della Innse", ha spiegato all'agenzia MF Dow-Jones l'assessore allo Sviluppo del Territorio al comune di Milano, Carlo Masseroli. La società avrebbe avuto un notevole danno economico, stimato tra 15 e 18 milioni di euro, stralciando dai piani originari l'area della Innse, dal momento che sarebbe stata costretta a cancellare la realizzazione di alcuni edifici previsti proprio all'interno di quel perimetro.
Nella riunione di sabato scorso si è anche deciso di avviare un tavolo di consultazione che porterà a ulteriori variazioni del progetto iniziale, risalente alla seconda metà degli anni 90. In gioco c'è soprattutto l'area limitrofa a Redecesio (Segrate), dove al posto del polo scientifico dell'Università degli Studi inizialmente previsto saranno probabilmente realizzate alcune scuole, mentre è stato definitivamente accantonato il progetto del museo della Lambretta.
(estratto da Milano Finanza)
Un nuovo quartiere per almeno duemila persone, con negozi, un parco urbano e strutture pubbliche, probabilmente un centro sportivo. Periferia Est, quartiere Rubattino: c'è un futuro scritto per quei 400mila metri quadri di terreni ex industriali rifugio fino a pochi giorni fa di quaranta famiglie rom e simbolo, l'estate scorsa, della lotta operaia di cinque tute blu.
A un anno e un mese dal lieto fine del caso Innse, si risolve anche il disegno urbanistico che ha reso possibile la discesa dei cinque dal carroponte e la ripresa della produzione. In prefettura, sotto la regia del prefetto Lombardi, è stata siglata l'intesa tra Comune e l'Immobiliare Aedes proprietaria dell'area, per la variante urbanistica che il Consiglio deve approvare entro il 31 dicembre e che porterà, nei prossimi anni, alla rinascita del quartiere.
Una procedura necessaria per modificare il piano di riqualificazione che il Comune aveva concepito per l'area nel 1996: i conti per i proprietari dell'area, il gruppo immobiliare Aedes, dovevano tornare dato che la Innse non è stata smantellata, come da previsione, e in più al gruppo Camozzi che oggi la guida sono stati ceduti circa 20mila metri quadri per la manovra dei camion. In un anno di incontri, il riequilibrio oggi c'è: al posto del polo universitario della Chimica e di una buona quantità di uffici, sale significativamente la quota di residenziale che, per la sostenibilità economica dell'operazione, garantisce più affari.
Da seimila si è saliti a 87mila metri quadri di appartamenti da realizzare (di cui 25mila in edilizia convenzionata), circa mille alloggi che sorgeranno verso Redecesio. Intorno, una struttura pubblica (il primo cantiere a partire, se si riesce già entro il prossimo anno), che probabilmente sarà un centro sportivo con piscina e campi di calcio e tennis per il quartiere. Poi, qualche ufficio, negozi (35mila metri quadri) e un parco di oltre 200mila metri quadri al posto dell'ex Palazzo di Cristallo da cui martedì sono stati sgomberati i rom, da abbattere.
Ed è su questo aspetto che mette l'accento il sindaco: "L'accordo, oltre che salvare una realtà produttiva, ci permette di mettere in sicurezza un'area sgomberata l'altro giorno e che necessita del rapido abbattimento dei capannoni industriali dismessi", ha commentato Letizia Moratti. Nel frattempo, per evitare nuove occupazioni Aedes istituirà un servizio fisso di guardie giurate. In più arriveranno i pattugliamenti dei militari come "ulteriore controllo e garanzia di sicurezza", rincara il vicesindaco Riccardo De Corato.
Aggiunge l'assessore all'Urbanistica Carlo Masseroli: "Inizieremo dalla demolizione dei capannoni più a est, per poi iniziare quanto prima i lavori di riqualificazione". Se non ci saranno intoppi nei cantieri, il nuovo cantiere sarà pronto nel 2015.
"Abbiamo garantito alla società l'equilibrio economico dell'operazione, in cambio dell'impegno a preservare l'attività della Innse", ha spiegato all'agenzia MF Dow-Jones l'assessore allo Sviluppo del Territorio al comune di Milano, Carlo Masseroli. La società avrebbe avuto un notevole danno economico, stimato tra 15 e 18 milioni di euro, stralciando dai piani originari l'area della Innse, dal momento che sarebbe stata costretta a cancellare la realizzazione di alcuni edifici previsti proprio all'interno di quel perimetro.
Nella riunione di sabato scorso si è anche deciso di avviare un tavolo di consultazione che porterà a ulteriori variazioni del progetto iniziale, risalente alla seconda metà degli anni 90. In gioco c'è soprattutto l'area limitrofa a Redecesio (Segrate), dove al posto del polo scientifico dell'Università degli Studi inizialmente previsto saranno probabilmente realizzate alcune scuole, mentre è stato definitivamente accantonato il progetto del museo della Lambretta.
(estratto da Milano Finanza)
Un nuovo quartiere per almeno duemila persone, con negozi, un parco urbano e strutture pubbliche, probabilmente un centro sportivo. Periferia Est, quartiere Rubattino: c'è un futuro scritto per quei 400mila metri quadri di terreni ex industriali rifugio fino a pochi giorni fa di quaranta famiglie rom e simbolo, l'estate scorsa, della lotta operaia di cinque tute blu.
A un anno e un mese dal lieto fine del caso Innse, si risolve anche il disegno urbanistico che ha reso possibile la discesa dei cinque dal carroponte e la ripresa della produzione. In prefettura, sotto la regia del prefetto Lombardi, è stata siglata l'intesa tra Comune e l'Immobiliare Aedes proprietaria dell'area, per la variante urbanistica che il Consiglio deve approvare entro il 31 dicembre e che porterà, nei prossimi anni, alla rinascita del quartiere.
Una procedura necessaria per modificare il piano di riqualificazione che il Comune aveva concepito per l'area nel 1996: i conti per i proprietari dell'area, il gruppo immobiliare Aedes, dovevano tornare dato che la Innse non è stata smantellata, come da previsione, e in più al gruppo Camozzi che oggi la guida sono stati ceduti circa 20mila metri quadri per la manovra dei camion. In un anno di incontri, il riequilibrio oggi c'è: al posto del polo universitario della Chimica e di una buona quantità di uffici, sale significativamente la quota di residenziale che, per la sostenibilità economica dell'operazione, garantisce più affari.
Da seimila si è saliti a 87mila metri quadri di appartamenti da realizzare (di cui 25mila in edilizia convenzionata), circa mille alloggi che sorgeranno verso Redecesio. Intorno, una struttura pubblica (il primo cantiere a partire, se si riesce già entro il prossimo anno), che probabilmente sarà un centro sportivo con piscina e campi di calcio e tennis per il quartiere. Poi, qualche ufficio, negozi (35mila metri quadri) e un parco di oltre 200mila metri quadri al posto dell'ex Palazzo di Cristallo da cui martedì sono stati sgomberati i rom, da abbattere.
Ed è su questo aspetto che mette l'accento il sindaco: "L'accordo, oltre che salvare una realtà produttiva, ci permette di mettere in sicurezza un'area sgomberata l'altro giorno e che necessita del rapido abbattimento dei capannoni industriali dismessi", ha commentato Letizia Moratti. Nel frattempo, per evitare nuove occupazioni Aedes istituirà un servizio fisso di guardie giurate. In più arriveranno i pattugliamenti dei militari come "ulteriore controllo e garanzia di sicurezza", rincara il vicesindaco Riccardo De Corato.
Aggiunge l'assessore all'Urbanistica Carlo Masseroli: "Inizieremo dalla demolizione dei capannoni più a est, per poi iniziare quanto prima i lavori di riqualificazione". Se non ci saranno intoppi nei cantieri, il nuovo cantiere sarà pronto nel 2015.
(da Repubblica.it)
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