Giuliana Sgrena, può la libertà di una essere più importante della libertà di molti?
Sono turbato. Il video - che non ho visto, ho visto solo la trascrizione e alcune foto - della Sgrena che piange e implora la ritirata mi turba e mi infastidisce. Molto. Se una giornalista va in Iraq sa benissimo, perché è successo molte altre volte, che può essere rapita. E deve essere pronta psicologicamente a questo. Parrebbe che Giuliana non lo fosse affatto. Tanto di cappello quindi a Baldoni, che della morte non hanno avuto paura, e ai suoi figli, sempre sereni e mai imploranti. E onore a Quattrocchi, che ha fatto vedere come muore un italiano. Ma la Sgrena sostiene piangendo, implorando, che "la gente qui non vuole stranieri, non vuole occupazione, non vuole truppe, tutti gli italiani sono visti come nemici". Certo, i militari sono i nemici dei barbari rapitori che ti tengono in ostaggio, Giuliana. E a loro volta questi Mujaheddin sono loro i veri nemici del popolo iracheno, non le truppe italiane, perché non ci pensano due volte a far esplodere le loro macchine e i loro uomini colpendo vittime civili. E non lo fanno per sbaglio. Il loro è un atto deliberato. Giuliana Sgrena Possiamo noi lasciare questo popolo nelle mani di questi barbari rapitanori assassini perché una donna chiede di essere salvata?
(da salvio.ilcannocchiale.it e pubblicato su Il Riformista)
(da salvio.ilcannocchiale.it e pubblicato su Il Riformista)
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